In questa commedia, scritta nel 1880 da Eduardo Scarpetta (1853-1925), Felice Sciosciammocca, personaggio tipico scarpettiano, è un tipo impacciato, goffo nei movimenti e dall’eloquio tutto particolare.

Don Gennaro, vedovo benestante ancora arzillo, è innamorato dalla cameriera Rosa, la quale però vuole a tutti i costi farsi sposare e, quindi, non si concede. Don Gennaro, intanto, ha in casa una figlia e una nipote non proprio giovanissime alle quali vuole dare marito, prima di potersi dedicare totalmente alla sua amata Rosa. I continui equivoci che nascono in questa rappresentazione sono dati dal fatto che il promesso sposo di Emilia (la nipote) è Felice Scisciammocca il quale, però, è innamorato di Giulietta (la figlia) ed è pure da lei corrisposto. Giulietta è invece promessa ad Alberto che, a sua volta, è innamorato e corrisposto da Emilia. A totale insaputa del povero Gennaro, convinto invece che tutto sia “rose e fiori”, si sviluppano equivoci e interessi di azioni in una sfavillante comicità esilarante.